Dove siamoDomanico e dintorni
Domanico è a novecento metri sul livello del mare. Intorno al paese, valli verdissime e distese di castagneti creano uno scenario paesaggistico d’incantevole bellezza. Dalla strada di Potame si può ammirare anche il mare. Partendo da Cosenza, il valico di Potame rappresenta un’ottima alternativa al traffico dei fine settimana estivi per raggiungere le coste tirreniche. La strada è percorribile in bici tutto l’anno. Ritornando indietro a Cosenza lungo la Valle del Savuto si possono ammirare i vigneti di Donnici. Nei mesi invernali, si può trovare neve nei punti più alti, che raggiungono oltre i 1100 metri di altitudine. Nella parte bassa di Domanico scorre il fiume Busento che, secondo la tradizione, conserverebbe le spoglie di Alarico re dei Visigoti, sepolto con un favoloso carico d’oro alla confluenza con il fiume Piedimonte. Nelle vicinanze del fiume si possono ammirare e visitare due grotte molto suggestive, con stalattiti e stalagmiti : “Grotta scura” e “Grotta lippusa”.
Il borgoDomanico
Il nome Domanico deriva da “Domanicus” o da “Demanius”. Domanico si erge su una rupe rocciosa molto suggestiva e panoramica e vi si accede tramite una serie di gradoni scavati nella roccia, fiancheggiati da abitazioni accorpate, tra le quali si trovano resti, ruderi e testimonianze di antichi insediamenti umani. Nella parte più elevata dell’abitato si trova la zona più antica formata da un fortilizio militare risalente al tredicesimo secolo, chiamato “Castellum Moctae”. Il maniero fu costruito per dare rifugio agli abitanti della zona nel caso di invasioni saracene.
I vicoli e le piazzette del centro storico hanno un fascino di grazia ed eleganza. Sulla sommità della rupe e a strapiombo sul Busento, fu costruita la Chiesa più antica di Domanico dedicata alla Madonna delle Grazie, la cui prima edificazione risale al 1300; distrutta dal terremoto del 1854 e riedificata nel 1865. L’interno custodisce un artistico crocefisso ligneo realizzato nel 1500.
In pieno centro storico si erge la Chiesa matrice dedicata a San Giovanni Battista, patrono di Domanico. Sul sagrato sono poste due colonne con una scultura di Antonio Giordano che raffigura l’ecce agnus Dei. L’edificio sacro fu costruito ai primi del diciottesimo secolo. All’interno vi è una pala del 1765 che raffigura il Battesimo di Gesù, forse creata da Cristoforo Santanna. Un’altra pala, posta sull’altare laterale, dedicata a San Michele Arcangelo, risale al 1768. Conserva una Fonte battesimale di particolare pregio e un magnifico organo del 1754. All’interno della settecentesca Chiesa dell’Immacolata Concezione, di notevole pregio l’Immacolata dell’Oranges, e la pavimentazione in pietra calcarea locale.
Origini e sviluppo attualeCosenza
Il popolo dei Bruzi, detti anche Brettii, di stirpe italica, che abitò la quasi totalità dell’odierna Calabria, eresse a capitale una città denominata Consentia, l’antico nome di Cosenza, a testimonianza del consenso delle varie tribù alla comune alleanza. Nota come Città dei Bruzi, Cosenza è una delle città più antiche della regione. Particolarmente rilevante in città è lo sviluppo delle attività economiche, grazie anche al contributo scientifico, tecnologico e culturale dell’Università della Calabria. Cosenza è dedita soprattutto al commercio e al terziario.
Origini e sviluppo attualeCosenza
Il popolo dei Bruzi, detti anche Brettii, di stirpe italica, che abitò la quasi totalità dell’odierna Calabria, eresse a capitale una città denominata Consentia, l’antico nome di Cosenza, a testimonianza del consenso delle varie tribù alla comune alleanza. Nota come Città dei Bruzi, Cosenza è una delle città più antiche della regione. Particolarmente rilevante in città è lo sviluppo delle attività economiche, grazie anche al contributo scientifico, tecnologico e culturale dell’Università della Calabria. Cosenza è dedita soprattutto al commercio e al terziario.
Patrimonio culturaleStoria e arte
Cosenza sorge su sette colli, alla confluenza del fiume Crati con il Busento. La parte antica è di particolare attrazione. Dalla Chiesa di San Domenico, attraversando il ponte Mario Martire, si imbocca Corso Telesio, con le sue botteghe e i suoi tanti vicoli, e si arriva nel cuore del centro storico, dove si trova Piazza Duomo, denominata anche Piazza degli Speziali o degli Aromatari, per la presenza in passato di una corporazione di farmacisti, speziali e droghieri. Tra i numerosi tesori artistici di inestimabile valore, in Cattedrale l’antichissima croce-reliquario bizantina del secolo XII e la cappella della Madonna del Pilerio, patrona della città. Arrivando a piazza Parrasio, si possono ammirare i più recenti ritrovamenti di Piazza Toscano. In piazza Prefettura si possono contemplare le bellezze architettoniche del Teatro Rendano, il Palazzo del Governo e la Villa Vecchia con i suoi alberi secolari. Dal Colle Pancrazio, il Castello Normanno-Svevo domina il centro storico, con i suoi quartieri medioevali e la città nuova che si estende fino a Rende e si disperde nella valle dove appare maestoso il Pollino. Costeggiando le mura della Villa, si ridiscende in Piazza Spirito Santo e poi a Lungo Crati; proseguendo lungo il fiume si arriva in Piazza dei Valdesi per proseguire verso un’altra delle più belle Chiese del centro storico: San Francesco di Assisi, all’interno della quale sono presenti capolavori del ‘400 e ‘600. In questa Chiesa ogni anno viene allestito un presepe che si visita passandoci dentro. Cosenza è piena di monumenti e palazzi dall’alto valore storico e culturale. A cominciare dalla stupenda piazza XV Marzo sulla quale si affacciano l’Accademia Cosentina, fondata da Aulo Giano Parrasio nel 1501, il Teatro Rendano, il Palazzo della Provincia, il Museo Civico e la Biblioteca. Di grande interesse artistico è la Galleria Nazionale ospitata presso Palazzo Arnone, nel centro storico della città. Per finire vale la pena fare una passeggiata lungo il MAB, Museo all’Aperto Bilotti, che percorre l’arteria principale dalla città, disseminata di opere d’arte dall’indubbio valore artistico, ispirate alla produzione di grandi autori quali Giorgio De Chirico, Salvador Dalì, Mimmo Rotella e Giacomo Manzù.
Le tipicitàPatrimonio gastronomico
Oltre alle bellezze paesaggistiche, storiche e artistiche, Cosenza custodisce un ricco patrimonio gastronomico fatto di pietanze, sapori e profumi tipici, antipasti a base di capicollo, soppressate, salsicce e funghi sott’olio. Tra i primi piatti troviamo la pasta fatta in casa, condita con delicati sughi, olio extra vergine d’oliva ed aglio; le lagane e ceci.